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MONTE FUJI - 富士山

Il vulcano Fuji, chiamato di giapponesi anche Fujiyama, inquanto Yama significa montagna, s’innalza fino a 3776 metri nella zona di Honshu, a circa 20 km dalla baia di Suruga e a 113 Km da Tokyo. L'ultima eruzione risale al 1707, quando l'antica Edo, (oggi Tokyo), venne ricoperta da uno spesso strato di cenere, ma sono storicamente documentate 18 eruzioni a partire dall'anno 800 d.C. Il Fujiyama, massima elevazione di un monte nel Giappone, ha la forma di un cono perfetto. Le sue pareti alte simmetriche si appiattiscono verso il fondo, conferendo al vulcano una particolare eleganza e armonia, che lo hanno fatto definire “senza eguali”. Tale bellezza rappresenta un simbolo del Giappone.

Sulle sue falde settentrionali e occidentali vi sono i Cinque Laghi vulcanici, disposti ad arco, circondati da piante di pruno e di ciliegio e da azalee; magnifici punti panoramici sulla cima, ricoperta di neve per 10 mesi all’anno. La vetta è piatta con cratere profondo 200 m. e diametro 500 m., coronato da otto piccole creste, "gli otto petali del fiore di Loto del Fuji". Presso la cima sgorgano due sorgenti considerate sacre, la Kimmei-Sun, fonte “dell’acqua e dell’oro lucente” e la Gin-Mei-Sui, sorgente “dell’acqua e dell’argento lucente” dalle proprietà taumaturgiche. L'area del vulcano è inclusa nel territorio del Parco Nazionale di Fuji-Hakone-Izu.

Origini e leggende

Più di 600.000 anni fa ci fu la nascita di due vulcani il Komi-take e il Fuji, che 300.000 anni dopo si fusero nell’attuale Fujiyama. Ripetute stratificazioni di lava gli fecero assumere il suo particolare aspetto. Secondo la leggenda invece , il Fuji nacque in una sola notte, (ma si dice che potrebbe scomparire altrettanto rapidamente); per la tradizione buddista nel 286 a.C. la Terra si aprì per lasciare emergere il grande Lago Bava e nello sconvolgimento che ne seguì, il vulcano riuscì a elevarsi dal sottosuolo. Fu adorato dagli aborigeni Ainu, i cui pochi discendenti abitano tuttora l’isola di Hokkaido, i quali gli diedero il nome del Sacro fuoco domestico fuchi (Fuchi-Kamui è la dea madre del focolare degli Ainu) e lo ritennero dimora degli dei, simbolo del legame fra terra e cielo. Secondo la religione scintoista, gli innumerevoli spiriti benefici Kami, (entità irreali, in genere non personificate e dotate di poteri soprannaturali), vivono, oltre che in un Mondo Celeste, anche nelle più belle opere della natura. Le montagne sacre sono particolarmente gradite ai Kami, i quali vi abitano insieme alle divinità del luogo, Yama no Kami, che dalla cima dispensano la preziosa acqua agli uomini per mezzo delle sorgenti. E’ per tanto necessario venerare e rispettare queste dimore, rendendo loro omaggio. Per i buddisti, il sentiero sacro Ochudo-Meguri, lungo 32 Km, che circonda il Fuji all’altezza di 2500 m, separa due mondi distinti, quello inferiore terreno e il superiore spirituale Molti giapponesi sono tutt'oggi convinti che salire almeno una volta nella vita sulla cima della loro montagna sacra sia un dovere religioso da rispettare. La stagione cerimoniale dura soltanto nei mesi di luglio e agosto, quando la neve si scioglie quasi completamente e il clima si addolcisce. Tramite sei sentieri attrezzati, in nove ore di faticosa ascesa si può raggiungere la vetta. Molti santuari scintoisti, i Sengen, dedicati allo spirito del monte: la dea Konohana – Sakuya – Hime, (“la principessa che fa fiorire gli alberi”), sono disseminati lungo i percorsi. Nel maggiore dei Cinque Laghi, il Kawaguchi, la pittoresca isola del Cormorano, ospita il santuario di Benten; poco sotto la vetta ve n’è uno vecchio di 2000 anni, fatto costruire dall'’imperatore dell’epoca nel tentativo di placare la divinità che manifestava la propria ira con ripetuti eruzioni e terremoti. Oggi i pellegrini sono 400.000 all’anno, con massimo di 20.000 al giorno; fino a poco tempo fa vestivano di bianco e portavano con sé una pietra, che gettavano sui mucchi esistenti in cima per aiutare le anime dei defunti condannati a riempire di sassi il Sai-no Kawara, una specie di limbo. Ma in precedenza il Fuji era interdetto alle persone, secondo il concetto che voleva inviolabili le montagne sacre. In seguito il divieto fu tolto, ma alle donne fu consentito di accedervi soltanto dal 1868, con la restaurazione Meiji. Ai più fortunati giunti in vetta è talvolta riservato un magnifico spettacolo naturale: se l’alba è limpida, poco prima del sorgere del sole, (il goraiko, evento considerato quasi sacro), il grande disco si riflette magicamente nel cielo, creando straordinari effetti e colori, che spariscono subito dopo la sua levata. Inutile dire che tale fenomeno viene interpretato come premio per chi si è rivolto allo spirito del monte con maggiore devozione.

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